giovedì 19 aprile 2012

21.16

"andiamo a vivere insieme."
Lela cercò tra le tasche, tirò fuori il pacchetto di camel e si accese una sigaretta, la macchina iniziava ad essere fredda e fuori pioveva.
"Che gli dico ora?" Pensava, la sigaretta era arrivata a metà e le sue dita tremavano: " E ti comporterai come hai fatto in questi ultimi due anni?"
Sì, l'avrebbe fatto, l'avrebbe fatto tranquillamente, L. aveva davanti l'uomo estetico per eccellenza, ma lei era innamorata.

La macchina partì, non sapevano dove stessero andando, nessuna meta, ma Entrambi erano consapevoli di come finiva quella meta.
Era l'uomo estetico per eccellenza, Lela lo sapeva ma era solo tra le sue braccia che si sentiva salva, solo il suo odore la portava a casa.
Lela era convinta che fosse malata, che quella ossessione l'avrebbe un giorno uccisa, qualsiasi cosa facesse, per quanto male potesse fare, Lela tornava, Lela non poteva stare senza il suo odore, non poteva stare senza quelle parole finte, false come Giuda.

"Andiamo a vivere insieme." disse, "io l'avrei fatto" Lela rispose.



martedì 17 aprile 2012

21.19

Pedalava per le vie di Milano, sperava non arrivasse alcun tram, non aveva voglia di morire così presto. Aveva delle ballerine nere, dei pantaloni marroni stretti che arrivavano alle caviglie e una camicetta nera leggera e trasparente. Si intravedeva il reggiseno rosso, si mostrava sensuale, fine nei movimenti: labbra carnose, occhi azzurri e lunghi capelli ricci e rossi.

Pedalava per le vie di Milano con una graziella, il cestino era riempito dalla sua borsa. Tempo primaverile, cielo limpido e fiori.
Cosa le passava per la testa? Pedalava la bellezza, era ammirata la bellezza, tanto era bella, tanto era fine nei movimenti.
La camicetta era sbottonata tanto da mostrare l'un quarto di quel morbido seno, un seno attraente.

Le ciglia lunghe erano nere per il mascara, le ciglia nere sbattevano l'una sull'altra, sbattevano lentamente; i capelli ondeggiavano e svolazzavano seguendo il ritmo del vento.

Pedalava per le vie di Milano, pedalava la bellezza, era fine nei movimenti. Pedalava..

domenica 1 aprile 2012

2.


Giocava con i suoi capelli, era un vizio che non la lasciava andare, che convinuava ad accompagnarla, tutti i giorni, per tutte le ore. Cercava di studiare ma la testa non glielo permetteva, questo era l'ultimo anno e qualsiasi cazzata l'avrebbe segnata.
La testa era sommersa all'interno di mille pensieri, sentiva ancora l'odore di quell'aria primaveriile che due anni prima colorava le sue giornate piene, piene grazie a chi aveva appena conosciuto.
Le passeggiate per le piccole vie di Milano le erano ancora impresse nella mente, e le risate di quando si perdeva.

La sua finestra era pesante, pesante da guardare, come chi cerca di strapparsi a poco a poco la pelle per raggiungere quel masso all'interno del proprio corpo. Le unghie lunghe si spezzavano e ciò la innervosiva a tal punto da mangiarsele, mangiarsele con foga. 
Correva la stupida, correva senza fermarsi, tirava degli urli incredibili, una pazza, era una pazza. Ad un certo punto era solita fermarsi.

Non c'era alcun senso, nessuno davvero, non lo conosco nemmeno io questo cazzo di senso.
Continuava a guardarsi le cicatrici e a piangere, piangere tanto da non riuscire a studiare, non riusciva a studiare perchè la testa era da tutt'altra parte.

martedì 23 agosto 2011

Ah che pazza! Prima Parte

“Quando fare un sorriso sembra un po’ truccarsi”

Merda! Sono questi i momenti in cui ti fermi, rifletti e pensi “Ma? Ma allora? Chi me lo fa fare?”
Oh cacchio ma non puoi farti tutte queste paranoie!
Lo so.
Lo sai! E perché ci pensi? CARPE DIEM! Sì! Goditi la vita, i momenti che ti tolgono il respiro, dove l’unica cosa a cui pensi è a come STAI BENE.
Ma non ci riesco. Vorrei sapere il perché. Nasco, cresco, vivo, amici, famiglia, scuola, seguo il ritmo che la società mi impone, perché sì è la società che impone ciò. Se non fosse per la società io non andrei a scuola perché alla fine cos’è che si studia? Tutto ciò che l’uomo ha fatto e continua a fare, se non fosse per noi, per l’uomo appunto, ora non dovremmo studiare nulla, se non fosse per l’uomo, la tv mostrerebbe immagini più serie, se non fosse per NOI, per la mentalità che ci siamo creati nel corso della storia vivremmo meglio! Ma anche peggio, chi lo sa?
Oddio, ora stai esagerando. Non sappiamo veramente perché la terra ci sia o perché noi esistiamo. Non sono riusciti a rispondere i grandi di questo mondo figurati tu.
Ma io non sto rispondendo, sto semplicemente chiedendo. E poi non esistono i grandi. Sono persone come noi, siamo tutti uguali. Siamo degli esserini con diversi organi tra cui il cuore. Il cuore. Perché è la metafora dell’amore? Forse perché durante un bacio batte all’impazzata? Ma batte forte anche quando c’è un pericolo, quando l’adrenalina aumenta! E quando i baci sono da un’altra parte del corpo? Sul collo. Ah! Che effetto fantastico che provoca!

24 febbraio 2010

Ah che pazza! Seconda parte

"Giochiamo con tutto ciò che ci capita davanti,
Anche un banalissimo nastro di raso:
Scivola, diventa curvo come due amanti
intenti a donare quel sentimento arrivato per caso."
M.H. cit.

Fa decisamente freddo, la porta è aperta e gli spifferi si prendono gioco di me,
penso "Dai alzati e chiudi quell'uscio" ma la voglia non c'è.
Le cuffie continuano a riprodurre la stessa canzone, la stessa voce, le stesse parole "And the
spies came out of the water".
Cavolo e manca, manca sì. Dove sei amore? Vorrei sentire il tuo odore, baciarti il collo, avere il tuo corpo.
E al solo pensiero sorrido, quelle labbra che si muovono a suon di musica, le mani che accarezzano, ora sono sui miei fianchi, salgono, sempre di più: stringimi a te ti prego.

Ritorno sulla terra, mi rendo conto che sono le 21.57 e ho già sonno, la canzone è cambiata, il titolo è il mio colore preferito (chi lo conosce intenda).
Penso "che palle, quando passano 'sti giorni?" Eh, bella domanda. Il tempo va sempre più lento, sempre di più, aspetto, aspetto, abbi pazienza Maru, abbi pazienza ti prego.
Dai è anche divertente. Il sole oggi si è fatto vedere, bello no? Sarà così anche più avanti? Bha, si spera. I raggi che ti scaldano la pelle, i fili d'erba verdissimi sotto di te, gli alberi che sul terreno grazie ai loro rami e foglie formano un gioco di luce e ombra. I petali dei fiori hanno diversi colori, il mio occhio sarà felice, sicuramente...
Ah! Merda che colpo di vento, la finestra aperta: che autolesionista. Immersa nei pensieri nemmeno me ne rendo conto: sto ascoltando il gruppo che ho sempre odiato. Strano! Troppo strano! E mi hanno presa. Chi è stato? Magia? Potrebbe essere.
E quanto mi hai presa tu invece, tanto!
Il letto chiama, chiama! "Domani entro in seconda, il prof. non c'è, perfortuna. Mi alzerò alle 8, buono."

"Ciò che passa diventa passato,
noi che viviamo in un mondo fissato
da ciò che importante non è mai stato.
Per me, per te che viviamo
nelle paure, nei brividi; giochiamo
come bambini ingenui; amiamo
come esseri umani che capiscono,
vivendo sotto lo stesso cielo,
che tutto è niente. Ed escono
dal mondo come fosse niente.
Complesso?"
M.H. cit.

1 marzo 2010

è successo pochi giorni fa. stavo seduto su un piccolo ceppo di legno nei pressi della vallata. ero immerso in un mondo così sorprendente e bello da non poter essere descritto.e sentivo di essere felice. trovavo tutto perfetto... e mi sdraiai tra gli incolti fili d'erba bagnati solo un poco dalla rugiada dell'alba. nel cielo azzurro,scie siderali di aerei diretti dio sa dove formavano geometrie di fumo. così,all improvviso,pensai: e se l aereo non fosse mai stato inventato? provai una paura genuina lungo la schiena: forse non ti avrei mai conosciuta! chissà,magari i tuoi genitori non sarebbero mai arrivati Qui... il mio sorriso si offuscò un poco. pensai a tante cose da qual momento. e... se non esistessero le auto? come farei a vederti tutti i giorni? se non esistessero i parchi? dove passeremmo i nostri pomeriggi abbracciati al sole? niente specchi? sarei impresentabile! niente doccia,bagnoschiuma,profumo,vestiti nuovi? dovrei starti lontano! e poi niente sabato sera: ognuno a casa sua e arrivederci a lunedì. persino niente scuola! ti avrei mai conosciuta? mio dio. niente libri,vacanze di natale ed estive,nuotate in piscina al lido,momenti intimi tra di noi, lucky strike che uccidono i polmoni e camel light da 10,fare l amore un giorno,parlarci a bassa voce,il ritmo del nostro respiro,i sorrisi,le litigate,i regali dalla francia,una canzone dei radiohead,il primo bacio nella penombra delle 7 di sera invernali,il freddo di montpellier pensando a te,la patente sperata,quella presa e la libertà,palmieri,torretta,stadera e i tuoi amici,il mio shopping impulsivo persino da abercrombie,la rinascente,il leroy merlin e i criceti così teneri... se non ci fosse tutto questo? i tuoi occhi ! quando guardo quelli capisco le parole "ti amo". mi bastano loro.e ho tutto. grazie di tutto.

Continuo a fissare la tastiera chiedendomi che potrei scrivere, che cosa potrei esplicarti. E’ una stupida lettera che ti compongo alle 2 e qualcosa di questa notte, di una notte di uno stupido martedì. Non sapevo che fare. Ho provato a disegnare, a buttare giù parole, frasi, racconti; ho strappato e buttato carte su carte poiché odiavo ciò che ti dicevo. Strana la vita eh? Prima la vivi in un modo e poi qualsiasi dettaglio, qualsiasi avvenimento può cambiartela, in un modo migliore o meno. Ci dicono sempre di viverla al 100%, di sorriderle, riderle! In faccia. Ci sei mai riuscito? Chissà che futuro ci comporta. E ora dimmi. Hai mai avuto il magone fino a stare male? Sei mai stato così tanto felice da tremare? Tremare dalla gioia? Hai mai avuto voglia di fermarti, fermare il tempo ed ascoltare una persona? Deve parlare solo lei, tu ascolti, ascolti la sua voce, che magari ami, che magari adori come nient’altro. Ed immagina. Immagina di percepire quei brividi soliti avere dopo aver fatto l’amore, dopo aver fatto l’amore con la persona che ami, farle provare piacere mentre la guardi negli occhi, mentre hai il suo odore sotto il tuo naso, mentre le dici Ti Amo. Ti senti bene? Li vedi i puntini sulla tua bianca pelle? Immagina di litigare con chi è più importante, di rischiare una possibile rottura che ti ucciderebbe dal profondo dolore. Come stai ora? Ansia? Sei vivo amore, sei vivo. Voglio viverti per sempre. Voglio vivere di lettere, di parole, di occhi che cambiano colore a seconda della luce. Voglio vivere di te, tu che mi hai reso felice, tu che sei al mio fianco. E ogni giorno aspetto di abbracciarti e di poter ascoltare i battiti del tuo cuore, di poter annusare dolcemente il tuo profumo. Mi son bastati sei mesi per perdermi di te e per aver paura di perderti. Grazie.

Ti amo...



15 agosto 2010

Bufera

Divenni il suo pilastro.

Divenni ciò che la rendeva felice.

E' come se avessi strappato il suo cuore e lo potessi comandare come voglio, un voodoo.

Mi diceva "Ti amo", mi chiedevo che fosse, l'avrei mai provato?

Non sapevo che sentissi nei suoi confronti ma la sua presenza eliminava qualsiasi depressione.

Quando le nostre labbra si sfioravano la mia pelle formava dei puntini, i peli si alzavano e mi sentivo come se non volessi mollare la presa, volevo di più, sempre di più.

Il giorno in cui mi resi conto di amarla rimase a fissarmi, mi chiedevo che pensasse e avevo paura fosse delusa, che non mi volesse più. Sorrise, una lacrima le bagnò le gote: "Grazie". Se ne andò.

Ne ero incantato.

Non credevo di essere la prima a farlo innamorare, pensavo avesse già trovato una volta qualcuno di importante.

Dopo il male che subii in passato non pensavo di poter amare uno come lui e regalargli il cuore con tutta la mia fiducia.

Lo amavo, lo amavo con tutta me stessa.Tanta era la voglia di farci l'amore, baciarlo, dormirci insieme, averci una casa, dei figli.

E quando mi resi conto che ricambiava, che mi voleva seriamente, una bufera di felicità mi travolse, tanto che ne rimasi stordita.


2 ottobre 2010